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L’Ambasciatrice per la Gentilezza Umbria e Marche, Flavia Scebba, si racconta

Oggi mi chiamano “la poetessa gentile”, …da bambina mi chiamavano ROSA GENTILE Ho sempre creduto nella gentilezza, non nella “gentilezza formale”, ma nella gentilezza della sostanza, nell’essere costantemente al servizio di qualcuno o di qualcosa con grande entusiasmo, la mia virtù innata. Chi non mi conosce non riesce a comprendere quanto questo sia la mia più grande risorsa, la sorgente da cui tiro fuori tutte le mie energie…chi mi conosce invece sa che non potrei essere diversamente.

Vivo così l’amore, la famiglia, gli amici e oggi la mia più grande passione è la poesia!

Se mi chiedi una mano te ne porgo due, se mi chiedi un favore tu sarai il mio primo pensiero del mattino e se cercherai di rendere più bella la tua vita io sarò sempre accanto a te.

La gentilezza è stato un sentiero che inevitabilmente mi ha portato alla poesia.

Non scrivo ogni giorno, non sono una maniaca della scrittura, ma sono un’attenta lettrice. Mi sveglio tutte le mattine all’alba e vado a letto molto presto la sera, spengo le luci e lascio che sia il silenzio ad avere l’ultima parola. Pratico il silenzio molte ore al giorno e lo cerco, il luogo in cui riesco sempre a trovarlo è dentro di me e questo mi aiuta a scrivere o a leggere ovunque, ad essere concentrata, a cogliere il minuscolo della mia esistenza.

Non scrivo di tutto ciò che accade, non scrivo per successo, per essere “la migliore”, per essere presente in ogni occasione, ma perché da bambina mi hanno insegnato a parlare, a camminare e …a scrivere!

La mia poesia “gentile” non riesce ad esprimersi nelle parole forti, nei pensieri senza speranza, la vita è ben altro.

E come le mie piante, i miei fiori, che accudisco insieme a mio figlio Teo Michelangelo aspetto la pioggia per rigenerarmi.

Ho imparato che le gocce di pioggia per me sono le carezze, che dono e che ricevo dagli altri e sono molto fortunata…ne ricevo e ne ho sempre ricevute tante.

Ho accumulato così tante carezze, da averne fatto un tesoro immenso, che non riesco più a tenerlo solo per me e questa mia ricchezza la condivido con la scrittura.

La generosità è figlia dell’amore ,… non temo invidie, rancori, gelosie, non riesco a disperdere la mia energia in questi pensieri inutili, …che come erbacce levano nutrimento al mio terreno.

Il mio entusiasmo mi fa superare ogni ostacolo, la mia gentilezza è la chiave che apre tutte le porte.

La felicità, ecco questa è la felicità…e quando penso a me l’immagine che ho davanti è il parco sotto casa, con mio figlio e il mio cane mentre passeggiamo, aspettando papà che torna a casa dal lavoro.

Siamo cresciuti così, mano nella mano, zampa a zampa abbiamo cercato la gentilezza nel nostro quartiere, tra i vicini, gli amici e l’abbiamo trovata.

 

Basta così poco…