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L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE – Analisi e riflessioni a cura della Professoressa Anna Maria Ferrari Boccacci

Oggi nella scuola si tende a privilegiare l’insegnamento delle scienze e della tecnica. E io sono convinta che siano effettivamente le materie del progresso, quelle che possono migliorare la vita dell’uomo, offrendogli il benessere e squarciandogli il futuro.

Ma, oltre al benessere materiale, sappiamo quanto sia importante quello dello spirito, della psiche, quello degli affetti, in una parola, il benessere sentimentale.

Ora, i sentimenti non si insegnano, non hanno regole precise, non hanno teoremi, come la chimica o la matematica. I sentimenti, più che insegnarli, si possono raccontare o rappresentare con la letteratura, con l’arte, con la musica.

In questo la scuola italiana è stata sempre un modello, proprio perché ha dato molto spazio e considerazione alla formazione umanistica, rispetto a quella tecnico-scientifica. Senza che ce ne rendessimo conto, forse, la scuola ci ha aiutato proprio in quel campo che oggi si chiama educazione sentimentale e di cui si sente tanto il bisogno per i nostri giovani.

Non è neppure il caso di dire che la famiglia, con i rapporti genitoriali sani, con il supporto dei nonni, con la cerchia parentale, è la prima educatrice sentimentale e lo fa in modo spontaneo, soprattutto con l’esempio quotidiano, con le carezze e con qualche predicozzo.

Ma ben presto nella vita del bambino la scuola acquista un grande coinvolgimento, con gli incontri, i nuovi rapporti, le amicizie.

Ecco, allora, che nei piani di studio della scuola italiana viene ancora riservato uno spazio considerevole alla rappresentazione dei sentimenti, cioè all’educazione sentimentale, che non vuol dire educazione sessuale, che assegnerei a discipline come biologia o medicina, ma ne costituisce e ne deve costituire il presupposto imprescindibile.

Per farvi un esempio, vi basti pensare a quanta importanza abbia lo studio della letteratura in ogni ordine di scuola. Pensate a come in modo massiccio alle scuole superiori venga affrontata la lettura dei Promessi Sposi, e se non è un esempio di educazione sentimentale quel capolavoro, non saprei cos’altro proporre. Se avete avuto un bravo insegnante, quell’opera vi avrà formato e arricchito sul piano dei sentimenti tra uomo e donna, ma anche all’interno della famiglia e della società.

E pensate a squarci di poesia come ‘A Silvia’ di Leopardi, o come ‘Traversando la maremma toscana’ di Carducci, o letture come il ‘Metello’ di Vasco Pratolini.

Sono solo esempi che butto lì, ma non c’è che l’imbarazzo della scelta. A dimostrare che le buone letture sono la base su cui si possono costruire le coscienze sia per quanto riguarda gli affetti e le amicizie, sia per quanto attiene ai rapporti civili.

E ancora una volta’ mi corre l’obbligo di chiedere l’attenzione a questo nostro Movimento, che, parlando di gentilezza, vuole destare la sensibilità per i sentimenti positivi, per il rispetto verso le persone e le idee di ognuno, verso il vivere in pace ed armonia, così che la vita di ognuno ne sia illuminata e se ne avvantaggi.

Diceva un Ministro del Tesoro: ‘Se tutti pagherete le tasse, ognuno pagherà meno tasse’. Così noi diciamo: ‘Se tutti saremo gentili, ognuno godrà della gentilezza, che è bellezza, saggezza, amore e, per l’appunto, profonda educazione sentimentale’.