23 maggio 2025, Istituto Cerletti ed Istituto Da Collo, Conegliano ( TV) Giornata della Legalità

Intervento Presidente del MIG – Movimento Italiano per la Gentilezza

Cari studenti, docenti, carissimi giovani,
 
oggi, 23 maggio, ci ritroviamo insieme per celebrare la Giornata della Legalità, un’occasione per rendere omaggio ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed a tutte le vittime innocenti della mafia, per riflettere sul nostro impegno quotidiano nella costruzione di una società giusta e libera dalle ingiustizie, libera dalle mafie.
 
È per me un onore essere qui oggi, in questa splendida città del Nord, per parlare di una terra che porto nel cuore: Palermo.
Una terra ferita, sì, ma anche fiera, coraggiosa e viva.
Una terra che il 23 maggio del 1992, e poi il 19 luglio, ha visto spezzarsi le vite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Francesca Morvillo, di Antonio Montinaro, di Rocco Di Cillo e di Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi; Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina.
 
 
Siamo qui per ricordarli ma soprattutto per testimoniarli. Perché il ricordo, se non si traduce in impegno, è solo nostalgia. Ma se diventa azione, può essere speranza e cambiamento.
 
Parlarne qui, presso l’Istituto Da Collo e insieme agli studenti dell’Istituto Cerletti mi emoziona: una scuola che ha radici profonde nella cultura del lavoro, dell’impegno, della qualità, potete essere portatori di cambiamento. Coltivare la terra, produrre vino, studiare le scienze agrarie significa anche coltivare valori: rispetto, responsabilità, cooperazione. Anche questa è legalità.
 
E anche questa è gentilezza: quella che rifiuta la violenza, l’arroganza, la corruzione. Quella che costruisce relazioni sane, ambienti puliti, comunità oneste.
 
 
Come Presidente del Movimento Italiano per la Gentilezza, credo fermamente che la gentilezza sia una forza potente, capace di contrastare l’illegalità e la violenza. La gentilezza non è solo un atto di cortesia, ma un impegno profondo verso il rispetto dell’altro, la solidarietà e la giustizia sociale.
 
La mafia si alimenta di violenza, silenzio e indifferenza. La legalità, invece, si nutre di rispetto, di cura reciproca, di coraggio civile di valori solodi ed edificanti.
Ed è proprio da qui che nasce la gentilezza: da una scelta consapevole di essere parte attiva di una comunità, di trattare gli altri con dignità, di riconoscere che l’onestà non è debolezza, ma forza morale.
 
I giudici Falcone e Borsellino hanno incarnato questi valori con coraggio e determinazione. Hanno sacrificato le loro vite per difendere la legalità e la democrazia, lasciando un’eredità che ci chiama a non dimenticare e a non arrenderci mai di fronte all’illegalità.
 
Oggi, in questa scuola, siamo chiamati a raccogliere il loro testimone. Ogni gesto di rispetto, ogni parola di incoraggiamento, ogni azione che promuove la giustizia contribuisce a costruire una società più equa e solidale.
 
Vi invito, dunque, a fare della gentilezza la vostra forza quotidiana. Che sia nei corridoi, nelle aule, nei cortili, nei vostri rapporti con gli altri: ogni atto di gentilezza è un mattone nella costruzione di una comunità più giusta e libera.
 
In memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, scegliamo di essere protagonisti di un cambiamento positivo, partendo dalle piccole azioni quotidiane che, sommate, possono trasformare il mondo.
 
Falcone e Borsellino non sono stati soltanto due magistrati. Sono stati artigiani della giustizia, che hanno pagato con la vita la loro fedeltà allo Stato e al popolo. E il loro messaggio oggi vive, qui a Conegliano come a Palermo, ogni volta che un giovane sceglie la strada dell’onestà. Ogni volta che una scuola educa al senso critico. Ogni volta che un cittadino dice no alla corruzione e sì alla responsabilità.
 
Palermo non è distante. Palermo è qui, con noi, in ogni aula dove si parla di legalità, in ogni parola che si alza contro la violenza, in ogni atto gentile che sfida l’odio e l’indifferenza.
 
Palermo è anche la patria del maxiprocesso che condannò alle sbarre i più importanti boss di Cosa Nostra terminando, il 16 dicembre 1987, con la condanna per 360 dei 475 imputati e proseguendo fino all’ultimo arresto di Messina Denaro!
 
Ancora oggi, la Procura di Caltanissetta, indaga per assicurare alla giustizia i complici degli artificieri senza nome della strage di Capaci di cui sono stati estratti i DNA.
 
Oggi, insieme, celebriamo le stragi di mafia non solo con la memoria, ma con la volontà di opporci a ogni forma di illegalità.
Gentilezza e legalità non sono due mondi separati: sono due strade che si intrecciano e che ci indicano la direzione giusta.
 
Vi invito, ragazze e ragazzi, a essere “portatori sani” di gentilezza, a essere paladini silenziosi della legalità, a non avere mai paura di fare la cosa giusta.
Perché come diceva Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.”
 
Grazie per l’ascolto, per l’attenzione, ma soprattutto per l’impegno che ciascuno di voi, da oggi in poi, potrà scegliere di portare con sé.
 
Grazie, viva la legalità, viva la gentilezza, viva l’Italia che si rialza e prende coscienza.
 
Buon cammino di gentilezza a tutti