25 settembre 2024, Roma, Sala Matteotti, Camera dei Deputati

Buonpomeriggio a tutti ed a tutte da parte del MIG Movimento Italiano per la Gentilezza e dal World Kindness Movement di cui sono delegata per l’Italia.

Vorrei accomunare in un unico sentito ed emozionato ringraziamento il segretario presso la presidenza della Camera dei Deputati, l’On.Carolina Varchi perche’ ed il Questore On.Paolo Trancassini perché loro ospiti.
Oggi per la prima volta nella lunghissima storia gentile del MIG le istuzioni nazionali ci accolgono credendo nella forza delle nostre idee, dei nostri valori e della nostra identità. 
Ciò per la nostra comunità globale è motivo di gioia, orgoglio e speranza. 
Grazie Onorevoli Varchi e Trancassini poiché sono certa che anche per Voi da oggi si aprirà una nuova finestra sulla realtà, un nuovo orizzonte dentro il quale scrivere nuove pagine della storia legislativa del nostro paese!
Grazie ai nostri illustri e motivati relatori: Elisabetta Migliorelli volto e voce sensibile e colta della nostra RAI ed al Presidente Claudio Corbino che ha fatto della diplomazia, di questa nobile arte, strumento di formazione per migliaia di studenti in tutto il mondo e di tutto il mondo.
Grazie a Marcello Vitaliti, mio vice e direttore dell’OIGEC il primo Osservatorio Italiano della Gentilezza e dei Comportamenti. 
E grazie a voi tutti amici, testimoni, ambasciatori del MIG, ma non solo, grazie a tutte le asociazioni nazionali qui presenti che attraverso il proprio attivismo rendono il nostro paese solidale cito Civicrazia, Oltre, l’Accademia Veneta, Oltre le Parole e grazie ai media che ci permettono di condividere le nostre azioni.
 
Direi che ci meritiamo tutti un applauso!
 
Adesso vorrei parlare di gentilezza, cosa è la gentilezza?
Rispondo con fermezza che non sono le buone maniere poiché afferiscono all’educazione.
Gentilezza è certamente quel plus relazionale che ci consente di creare una cultura della gentilezza che sia capace di costruire una relazionalita’ sostenibile ma sopratutto una costruzione del sé sana.
 
Il potere trasformativo della gentilezza è ampiamente dimostrato. 
Come gli effetti positivi sulla psiche, sul corpo e sulla società tutta.
 
Il gold standard nei rapporti interpersonali e professionali è dato dalla sistemica interazione professionale che mescola l’arte della gentilezza e della compassione con la scienza applicata.
 
Non si tratta solo di un gesto cortese o di una parola gentile, ma di un vero e proprio antidoto alle violenze. La gentilezza ha il potere di trasformare le relazioni, di creare ambienti più sani e di promuovere il benessere sia individuale che collettivo. 
Occorre investire sulla costruzione di una cultura gentile ed identaria del nostro paese che parte dalla nostra storia greco romana.
Gentile deriva dal latino gentilis «che appartiene alla gens, cioè alla stirpe», poi «di buona stirpe» noi siamo pronti a questo investimento. 
 
Gentilezza è prima di tutto avere cura di noi stessi.
La gentilezza è il coraggio di avere cura delle proprie emozioni e di riscoprire quel senso di umanità che ci aiuta a sentirci meno soli.
 
La gentilezza è un dovere morale, quello di agire con responsabilità e che va oltre la responsabilità legale.
 
La gentilezza è l’antidoto al burnout e ai maltrattamenti.
Il maltrattamento non è solo la violenza fisica, il maltrattamento è la sensazione di inadeguatezza, di impotenza che investe l’operatore, l’utente, il cittadino, la persona. Inizia lentamente, in modo strisciante e silenzioso.
 
La gentilezza è contagiosa, pensiamo al suo effetto imitativo: le persone tendono a imitare i comportamenti che osservano negli altri. Quando vediamo qualcuno compiere un atto di gentilezza, siamo più inclini a fare lo stesso, creando un effetto domino di gentilezza empatia e connessione. Lo stesso avviene con il suo contrario la violenza. 
 
E di cosa dotarci affinché tutto ciò accada? Dell’uso consapevole della parola che ci distingue dagli animali e ci consente di significare le cose.
 
Dunque concludo affermando che occorre che le istituzioni ancor prima dei cittadini investano nell’edificazione di un’etica delle gentilezza, di una vera e propria cultura partecipativa e consapevole della gentilezza.
 
Allora, che cos’è la gentilezza?
È un’indicatore di benessere sociale, perché non farlo divenire il 13 BES è misurarla rispetto al PIL?
 
Grazie
Natalia Re