Amiamo la nostra lingua!

E’ la diretta evoluzione della lingua latina.
E’ la forma espressiva di una civiltà antichissima, evoluta, vincente.
E’ la lingua che, con la sua grammatica e sintassi, ha insegnato a ragionare a generazioni e generazioni.
E’ la lingua che, con la sua ricchezza di vocabolario, ha offerto a poeti, romanzieri, filosofi le mille sfumature di emozioni, sentimenti e pensieri straordinari.
 
Se oggi scimmiottiamo la lingua inglese, ci possiamo rendere conto di come essa dipenda in larga misura da forme già nostre. E che pena sentire la pubblicità delle televisioni italiane che elogiano il “plas” di un prodotto, invece del “plus”! L’altro giorno poi ho sentito addirittura parlare di “mainus”, invece di “minus”.
Insomma, quando si condanna l’imbarbarimento della lingua, ci si riferisce proprio a questi fenomeni, che, per la fretta, per un assurdo modernismo, per un’ingiustificata sudditanza al predominio anglofono, rinuncia a coltivare una lingua ricca di millenni di storia e di cultura.
Lentamente questo nostro adagiarci agli usi dominanti toglierà a noi italiani la possibilità di affinare il pensiero, di percorrerne tutti i meandri, che hanno reso nei secoli imitate e imitabili l’arte, la letteratura e la creatività di una grande nazione, che dovrebbe ancora avere cura e gentilezza verso il dono prezioso di quella che si chiama ” lingua madre”.
 
Maria Ferrari Boccacci
 
Vicepresidente Onorario MIG