Tratto dal terzo intervento del progetto Sicilia Gentile “Cinema e Gentilezza: storia di un grande amore” in memoria di Alberto Re presso il Convitto Nazionale di Stato “Giovanni Falcone ” di Palermo.
Focus “Gentilezza e Linguaggio”.
La produzione e la diffusione delle immagini ha caratterizzato il nostro secolo, a questo si è unito il fenomeno del personaggio-mito che fa presa sull’immaginario collettivo.
E proprio la cultura di massa della società industriale che fonda l’informazione attraverso l’immagine diventando oggetto di considerazione artistica.
Il cinema ne è un elemento integrante per la sua appartenenza ai mass-media, per il suo essere insieme industria culturale, nato dalla commistione d’economia e tecnologia, storia, cultura, fantasia e creatività.
Il cinema è in grado di modificare i canoni estetici, le modalità comunicative, e come sia esposto alle esigenze economiche, politiche, alle mode che pure contribuisce a segnare.
Ha dato capolavori indimenticabili, ci ha commosso, divertito, ma soprattutto resta un mezzo in grado di dominare le coordinate spazio-temporali, capace di identificarsi con l’inconscio di massa, testimone dell’immaginario mondiale.
E poi, la tecnica cinematografica segue l’evoluzione tecnologica; il digitale come il virtuale fanno parte di questo.
Cosa è il cinema per il mondo? Strumento di svago, prodotto industriale della società dei consumi, ed ancora strumento di autorappresentazione sociale, strumento d’espressione artistica.
Diversi i generi, ma quello che più prende la gente per la propria ricaduta sociale è la finzione narrativa, utilizzando un montaggio lineare e cronologico, quel montaggio trasparente che si ottiene grazie alla forte consequenzialità nei passaggi da un’inquadratura all’altra.
In seguito, il cinema della modernità, con l’introduzione del piano sequenza e della profondità di campo.
Il tempo, lo spazio e la trasformazione questi in sintesi i tre elementi.
E non si può, non ricordare che la prima proiezione pubblica a pagamento dei fratelli Lumière è datata 28 dicembre 1895: “La Sorties des usines Lumière”.
Da subito il cinema si afferma come mezzo destinato ad incidere profondamente nella vita dell’umanità per la forza immensa di suggestione delle immagini in movimento, in grado di attivare dinamiche di identificazione.