Era ancora il mese di agosto e la mia cara ex collega, professoressa Luigia Sanguinetti, comunicava con me via whatsapp, nonostante fosse ormai sotto cure palliative per un tumore devastante, che la costringeva a continui ricoveri ospedalieri. Il suo corpo era straziato dal male, ma il suo spirito, la sua mente, più che mai, palesavano la grande sensibilità che l’avevano sempre contraddistinta, come donna, come madre, come insegnante, come amica.
Il suo ultimo ricovero è stato al reparto B3 dell’Ospedale Niguarda di Milano, dopo una caduta che le aveva procurato ematomi incredibili e una grave immobilità.
Dalle foto che mi inviava, potevo osservare le sofferenze che stava patendo, ma le sue parole non erano per sè, bensì per le persone che nell’ospedale la aiutavano. Con delicatezza, con premura, con amore. Stava morendo, ma si preoccupava di segnalare la nobiltà con cui il personale sanitario della struttura in cui era ricoverata, la accudiva.
Ero addolorata e ammirata. Mi capitò di parlarne con Natalia (Presidente del MIG), anche lei, manco a dirlo, anima sensibile e generosa.
Detto fatto!
Natalia si mette in contatto col Niguarda e trova apertura e disponibilità per un incontro tra il Movimento per la Gentilezza e il meritevole staff del blocco B3. Viene fissata una data. 6 ottobre.
Da Palermo Natalia si dispone così a raggiungere l’importante nosocomio con diplomi e targa di merito per i sanitari.
Nel frattempo, Luigia, rientrata a casa tra i suoi cari, se ne va, abbandonandosi a quel sonno che ormai attendeva.
Ma non demorde Natalia. Determinata e con maggior slancio che mai, arriva all’appuntamento e consegna al Niguarda il giusto riconoscimento, nel nome di Luigia, nel nome della gentilezza.
A.M.F.B.
