Esiste un mondo che fatica a capire l’altro. Un mondo capace di inghiottire storie di vite e spezzarle.
Accade per uno squilibrio disvaloriale, di giovani generazioni incapaci di instaurare interrelazioni personali naturali e che piuttosto cedono alla sopraffazione; nessuna differenza di genere, per favore!
Assistiamo a giovani ragazze che deridono e sfidano con gusto la propria compagna, il tutto sempre originato da motivazioni futili. Di ragazzi che innescano liti furiose per episodi banali.
Ma adesso, la nostra attenzione è tutta rivolta al tragico episodio avvenuto ad Enna, dove una ragazza di quindici anni si è tolta la vita per ipotesi molto concreta di Revenge Porn.
Già al mattino durante la ricreazione si era innescata una lite con una compagna, un ragazzo l’oggetto del contendere e la minaccia ipotetica di voler diffondere foto e video sessualmente espliciti.
È un punto di non ritorno, sono urgentissime delle decisioni educative e procedurali, come anche una stretta sui dispositivi elettronici.
Bisogna inasprire le pene e bisogna, ancor di più, parlare apertamente con le nuove generazioni.
E la scuola, dovrebbe interrogarsi quale gap stia venendo meno, troppi casi di bullismo nell’ambito scolastico. Troppe le famiglie distratte.
Il MIG e l’OIGEC attraverso i propri Programmi sono in campo per contribuire ad un cambiamento radicale, ad una educazione digitale e relazionale, che sempre più è venuta meno.