Le testimonianze

La testimonianza di Marta, 26 anni

 
Aveva solo ventisei anni quando Marta ha deciso di dire basta.
Da troppo tempo viveva in una casa che non era più un rifugio, ma una gabbia. Ogni parola poteva accendere la miccia, ogni silenzio diventare colpa. Le amiche le dicevano che meritava di meglio, ma lei non riusciva a crederci: “forse sono io che sbaglio”, ripeteva a sé stessa.
 
Un giorno, mentre guardava la sorellina giocare, ha avuto un pensiero improvviso: “non voglio che lei pensi che questo è l’amore”. Quel pensiero l’ha salvata. Ha trovato il coraggio di chiedere aiuto e di rivolgersi a un centro antiviolenza.
 
Oggi Marta studia psicologia. Vuole diventare quella voce che, un giorno, ha aiutato lei a non sentirsi più sola.
 
 

La testimonianza di Chiara, 41 anni

 

Chiara è madre di due ragazzi adolescenti. Per anni ha creduto che resistere fosse il modo migliore per proteggerli: “se resto, almeno non vedono una famiglia spezzata”, pensava. In realtà, i suoi figli vedevano tutto: le parole taglienti, i silenzi pieni di rabbia, le porte sbattute.
 
La svolta è arrivata quando il maggiore, un giorno, le ha detto: “Mamma, tu non sorridi mai più”.
Quelle parole hanno fatto più male di ogni schiaffo, ma le hanno anche dato la forza di cambiare.
 
Chiara ha intrapreso un percorso di uscita difficile, fatto di notti insonni e paura del futuro. Ma oggi vive con i suoi figli in una casa piena di confusione, musica e risate. “Non perfetta, ma libera”, dice.
 
Chiara è madre di due ragazzi adolescenti. Per anni ha creduto che resistere fosse il modo migliore per proteggerli: “se resto, almeno non vedono una famiglia spezzata”, pensava. In realtà, i suoi figli vedevano tutto: le parole taglienti, i silenzi pieni di rabbia, le porte sbattute.
 
La svolta è arrivata quando il maggiore, un giorno, le ha detto: “Mamma, tu non sorridi mai più”.
Quelle parole hanno fatto più male di ogni schiaffo, ma le hanno anche dato la forza di cambiare.
 
 

La testimonianza di Amina, 33 anni

 

Amina è arrivata in Italia con la speranza di costruire un futuro migliore. Invece, si è ritrovata intrappolata in un matrimonio fatto di minacce e isolamento. Non parlava bene la lingua, non conosceva nessuno, e pensava che nessuno potesse aiutarla.
 
Un giorno, al mercato, una signora le ha messo un bigliettino in mano: il numero di un’associazione. Quel piccolo gesto di gentilezza le ha cambiato la vita. Ha trovato un centro che l’ha accolta, le ha insegnato l’italiano, le ha dato la possibilità di lavorare.
 
Oggi Amina sorride dietro il bancone della sua piccola panetteria. Ogni volta che serve il pane, aggiunge una parola gentile, come quelle che un tempo hanno salvato lei.
 
 

La testimonianza di Rosaria, 58 anni

 

Rosaria non è mai stata una donna fragile. Ha lavorato tutta la vita, ha cresciuto tre figli e ha retto il peso di mille difficoltà. Eppure, dietro la porta di casa, ha sopportato per decenni un marito che le negava rispetto e dignità.
 
Quando è rimasta vedova, ha provato un sollievo che l’ha fatta sentire in colpa. Solo allora ha trovato le parole per raccontare: “non mi ha mai alzato le mani, ma mi ha spezzato a forza di umiliazioni”.
 
Rosaria oggi è nonna e ama ripetere alle nipoti: “Non permettete a nessuno di spegnere la vostra luce. Mai”.