Tutti i Giochi Olimpici sono entrati nell’immaginario collettivo lasciando ai posteri episodi unici e singolari, capaci di rimanere impressi nella mente del grande pubblico anche a distanza di anni. Storie di medaglie inaspettate, di imprese eroiche, di aneddoti da scoprire, di umanità.
Gli atleti rappresentano certamente bellezza, passione, resilienza e coraggio ma anche gentilezza.
Il loro impegno, la tenacia con cui accettano la sfida fino all’ultimo possibile sforzo consegnandoci la possibilità di credere in noi stessi al di là di ogni limite, sopratutto mentale, tutto ciò è vita reale ed esempio puro di condotta leale. Sì, lealtà con sé stessi, rispetto ed autodeterminazione. Tutto ciò permette allo sport di essere universale.
Non siamo dinnanzi al sogno, dinnanzi allo strapotere delle mente che a volte ci imbriglia facendoci temere di non farcela.
Questi atleti sono pienamente umani.
Le loro lacrime sono emozioni travolgenti. I loro limiti sono circostanze universali.
Eppure ci sono stati commentatori molto poco gentili.
Interviste stupidamente piccate.
Polemiche eccessive. Quando tutto sembra veramente bello ecco l’insidia o l’invidia. Lo strapotere delle parole non pesate.
Pensiamo all’apertura dei Giochi Olimpici. Chi la voleva cotta e chi la voleva cruda. Andavano bene le performance degli artisti “nobili” del canto. Non andavano bene le stravaganze gender fluid di una Francia che della libertà ne ha fatto un credo pluricentenario.
Oppure lo stupore dinnanzi al quarto posto di Benedetta Pilato, l’incredulita’ di coloro che la volevano dispiaciuta e lei che chiude la sua Olimpiade con gioia e nuova consapevolezza:”Molti giovani si sono sentiti toccati, ci danno degli svogliati, ma ognuno ha i suoi tempi. Io a Parigi ho capito quanto valgo e spero di essere all’inizio “. Grazie cara Benedetta per questa limpida saggezza. Il tempo è una variabile individuale quando rappresenta il ritmo dell’anima.
Perché il tempo lo viviamo soggettivamente, ciascuno in un modo differente rispetto all’altro.
Questo ultimo mio ragionamento mi porta immediatamente ad un altro episodio, alla boxe, alla sesta giornata di queste Olimpiadi di Parigi 2024 segnata dalla decisione della pugile italiana Angela Carini di ritirarsi dopo nemmeno quaranta secondi durante l’incontro con la pugile intersex Imane Khelif. Ed ecco che il livello delle polemiche di questi giorni diventa violento e fin troppo politico.
Io mi schiero dalla parte di entrambe!